Perché andare a Parigi
Cos’hanno in comune Woody Allen, Robert Doisneau, Dan Brown e Victor Hugo? Semplice: ognuno di loro ha raccontato a modo suo la Ville Lumière. D’altronde perfino secondo Nietzsche “come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi”. E se questa è la terra degli artisti, la sua capitale è senz’altro Montmartre, un quartiere dove ancora si respira lo spirito bohèmien dell’800. I più temerari possono raggiungerlo a piedi (ma ricordatevi che non si scherza: stiamo parlando di 237 scalini), tutti gli altri in funicolare. In ogni caso, vi suggeriamo di raggiungere prima l’aeroporto Orly o Charles de Gaulle con uno dei nostri voli.La diatriba tra Parigi e Venezia su quale sia la vera città degli innamorati non ha ancora trovato soluzione, né la troverà mai probabilmente. Ma è incontestabile il fatto che qui ci dev’essere una sorta di incantesimo che rende tutti un po’ più romantici. Siamo certi che se ci fosse una classifica dei luoghi dove si fanno più proposte di matrimonio, la Tour Eiffel comparirebbe sul podio. D’altronde vanta anche un primato unico al mondo: è stato il primo monumento a ricevere la proposta, da una turista americana di nome Erika. Che ora porta il cognome francese. Aaah, l’amour.Chi ci è già stato di sicuro vi avrà detto che, in qualunque boulangerie entrerete, verrete piacevolmente accolti dal profumo di baguette ancora calde e pain au chocolat appena sfornati. Assolutamente vero, così come è vero che i posti migliori dove mangiare sono i bistrot.Se però volete provare qualcosa di nuovo, sappiate che qui ci sono i migliori falafel d’Europa. Alcuni ristoratori sostengono che siano addirittura i migliori del mondo, ma forse sono un po’ di parte. Di certo, non c’è modo migliore per verificare l’esattezza di queste affermazioni che l’assaggio. Come contorno poi potete sempre passare da Patati Patata (da leggersi con l’accento finale), vicino alla zona della Bastiglia. Inutile spiegarvi la specialità della casa, vero?Dicono “Parigi” e pensate subito al Louvre, al Musée d’Orsay e al Centre Pompidou. Certo sono tappe fondamentali, ma nel vostro tour culturale aggiungete a questi nomi anche un museo che saprà portarvi in nuovi mondi. È quello di Quai Branly, che prende il nome dalla via lungo la Senna nella quale si trova. Nato con l’idea di parlare dell’arte non occidentale, anche la sua architettura è diversa da quella a cui siamo abituati. Semplicemente, sarà un posto che vi farà scoprire la meravigliosa varietà della Terra. Avete presente quando state imparando una lingua e tra le prime lezioni ci sono sempre i “falsi amici”? Bene, eccovi due esempi parigini.Innanzitutto, il “Pont Neuf”. Neuf in francese può significare sia “nove” che “nuovo”, ma questo ponte non è né il nono né il più recente della città. Al contrario: terminato nel 1607, è il più antico. Però è stato il primo ad essere costruito con il “nuovo” stile, che prevedeva la pietra al posto del legno e da qui viene il suo nome ingannevole.Secondo falso amico: il pesce d’aprile. Fate bene attenzione perché, secondo un’antichissima tradizione, oltre al primo di aprile anche Capodanno è il giorno giusto per un bello scherzetto. Occhio al calendario, quindi. Hotels a Parigi