Perché andare a Marrakech
E il primo, più lampante, dei contrasti è quello dei colori. Dal rosa dei muri delle case, al verde delle palme, fino alle cime innevate dell’Alto Atlante e ancora più su: il blu intenso del cielo.Proprio così, la città marocchina è ricca di verde. A proposito di giardini, è d’obbligo menzionare i giardini Menara, una vera e propria opera d’arte e di ingegneria: gli uliveti che popolano i giardini vengono irrigati da un sistema idraulico che da 700 anni estrae l’acqua dalle montagne e la convoglia per ben 30 chilometri. Dall’antichità, a un parco ultramoderno, il Cyber Park Arsat all’interno del quale sono presenti chioschi interattivi multimediali e spazi Internet attrezzati per fare da perfette guide virtuali della città.Naturalmente non può mancare anche una visita a quella che è la parte più tradizionale di Marrakech, partendo dalla medina e proseguendo fino a Piazza Jemaa el Fna, che grazie ai suoi cantastorie, agli acrobati e ai famosi Gnawa è stata nominata Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Infine, consigliamo assolutamente di non perdere l’occasione di assaggiare la tipica tanjia marrakchia.Anche per quanto riguarda le gite Marrakesh offre opportunità per tutti i gusti: da un’escursione sulle montagne dell’Atlante, dove tra Natale e Pasqua è possibile anche sciare nella stazione di Oukaimeden, a quella in pieno deserto. E poi ci sono le cascate di Ouzoud (il viaggio di 150 km per raggiungerle verrà ampiamente ripagato dallo spettacolo dell’arcobaleno permanente e dall’avvistamento delle scimmie che popolano l’Atlante).Il punto migliore da cui scorgere il contrasto tra la campagna e la città? Il cielo, ovviamente, con una bella gita in mongolfiera.